"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

*°*

Da Ponte librettista di Mozart

 

di Tommaso Dell'Era

 


Variante sul volto di Mozart. 1

1. Novant'anni

 

Novant’anni di ardori. Cherchez la femme? Non basta. Cherchez le diable. Erano di casa da queste parti; si accovacciavano fra i ruderi di quei palasi, apparivano ai preti se indossavano la stola durante una tempesta, e notturni guizzavano nel lago senza fondo. Tempi felici in cui un buon Diavolo, con il codazzo di pitoni e pitonesse, si caricava della croce del male, prima che un tal Freud – vero diavolo, quello! – riportasse lo zolfo nella sua naturale caverna.

Ma questo non c’entra. Il diavolo in corpo ce l’avevi tu, e per quasi un secolo te ne ha fatte combinare di cotte e di crude. Lo sappiamo da fonti non sospette, ché nelle Memorie – condite di citazioncelle edificanti, un Montaigne tascabile – ti dipingi a dolorose tinte, vittima dei malvagi, olocausto d’Amore. Non sempre conti frottole: ti limiti a tacere la verità. 

E così nascondi l’origine ebrea (tranne, s’intende, quando monti in sella, per via di quell’osel tutto cappella). Eravate ebrei. Ma un bel giorno il tuo vedovo babbo s’invaghì di una verginetta cristiana e pensò bene di salutare il ghetto per scaldarsi al nuovo focolare; impacchettò il suo Jahve e lo consegnò pentito nelle mani del vescovo. Del quale assumesti il cognome, e il nome per contentino: eccoti battezzato Lorenzo Da Ponte – nemesi o razzia napoleonica, sparito il fonte battesimale. Sedevate ormai all’agape, ma il sullodato babbo ti volle prete, perché cristallina sembrasse la novella fede e non foste chiamati marrani.


 torna a  

torna su