"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


 

6. Prometeo e Kafka: domatori di rapaci

("Prometeo", "L'avvoltoio")

di Maria Milvia Morciano


Tra i racconti, quello intitolato “Prometeo” sembra non apparire, sembra rimanere sospeso in una decifrazione le cui chiavi  di accesso sono più oscure della leggenda stessa. Kafka riferisce le variazioni del mito sull’eroe che rubò il fuoco, la luce, agli dei.

Quattro leggende riassunte in poche righe, come appunti interrotti. 

La prima è quella tradizionale: “…fu inchiodato al Caucaso, …e gli dei gli mandavano aquile a divorargli il fegato sempre ricrescente”.

Le ultime tre non sembrano diversi epiloghi del suo supplizio, ma la concatenazione dello stesso evento. 

- Prometeo per il dolore si ritrae sempre più nella parete di pietra, fino a diventare roccia egli stesso.  

- Prometeo è dimenticato da tutti, dagli dei e dalle aquile. E’ dimenticato il suo tradimento.

- Tutti si stancano  di lui che non ha più motivo di essere; anche la sua ferita si stanca di sanguinare e così si richiude.

L’enigma rimane per Kafka la montagna rocciosa. La leggenda contiene sempre un fondo di verità, scrive, e riesce a spiegarsi solo nell’inspiegabile: anche lui vuole dimenticare Prometeo, senza permettergli salvezza. E’ del tutto trascurato, infatti,  l’epilogo della storia, raccontato da Eschilo: Eracle  libera il titano. Il semidio si fa tramite degli dei e degli uomini e riconduce l’equilibrio perduto.


Due anni dopo, nel 1920, in  un secondo, brevissimo racconto, “L’avvoltoio”, appare un uomo che descrive  in prima persona il suo supplizio. E’ Kafka-Prometeo.

Non un'aquila lo tormenta, ma un avvoltoio.

Ecco, un tizio-Eracle passa curioso e si offre di aiutarlo;  va a procurarsi una doppietta per uccidere l’animale.

Ma l’avvoltoio-aquila  capisce e subito si slancia in un affondo attraverso la bocca dell’inerme, spingendosi  dentro le sue viscere: “sentii, liberato, che nel mio sangue straripante, di cui erano piene tutte le cavità, l’avvoltoio affogava irrimediabilmente”.

 

 

La liberazione di Prometeo è senza ritorno. E’ concessa al prezzo della vita. Ma insieme gli è regalata anche la vendetta.

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