"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


 


 

2. La reincarnazione di Bucefalo

("Il nuovo avvocato")

di Maria Milvia Morciano

 

Bucefalo era un  cavallo nero e fiero, non si faceva montare da nessuno ma fu domato da  Alessandro Magno,  vinto dalla sua abilità di cavaliere e dall’aura di predestinato. In quel giorno fatale, che gli segnò la vita e la sua appartenenza, complice fu la luce di un  sole abbagliante,  che gli nascose ogni via di fuga, ma gli mostrò la strada del futuro; lontana, oltre le porte dell’India,  tra  i clamori delle battaglie, gli  onori e le vittorie.

Il nuovo avvocato si chiama Bucefalo e conserva alcuni  tratti equini, percettibili, ad esempio, nel modo di muovere le gambe quando sale le scale, come al ritmo metallico degli zoccoli al  trotto.

Forse anche l’avvocato somiglia all’etimologia greca del suo nome: una testa bovina, larga e massiccia. Non lo sappiamo.

Il tempo è trascorso. Non esistono più paesi sconosciuti da conquistare. L’India è diventata vicina e  quindi, in un certo senso, non esiste più; altre strade hanno perso la loro traccia. Non c’è  alcun condottiero divino, ci sono tanti agitatori di spade inutili.

Così il cavallo si traveste da avvocato, rinasce nei panni di un uomo tranquillo,  tutto preso dalle sue carte,  solo,  nel silenzio,  alla luce di una lampada da tavolo.