"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Kafka

3.      Dietro le copertine

di  Sergio Caldarella


 

Rousseau racconta che la presunta verità della legge è fondata sulla prima grande menzogna ab origine, secondo cui un nostro antico progenitore disse: «questo è mio». Sulle menzogne del possesso vengono così fondate le verità delle norme. E´ proprio sulla teoria della necessità della Norma che Josef K., definendola come “malinconica”, osserva: «la bugia diviene così una regola del mondo, Die Lüge wird zur Weltordnung gemacht» e con queste parole si avvicina, pericolosamente per lui, alla verità della Norma. Di fronte ad un´accusa solo dichiarata ma non formalizzata (lo stesso ispettore afferma di sé e dei suoi sgherri: «Questi signori ed io stesso siamo cosa del tutto secondaria per ciò che riguarda il suo affare, anzi non ne sappiamo quasi nulla, Diese Herren hier und ich sind für Ihre Angelegenheit vollständig nebensächlich, ja wir wissen sogar von ihr fast nichts»), Josef K. si trova coinvolto ad indagare sulle ragioni della stessa legge e non su quelle della particolare accusa a suo carico, che non verrà mai espressamente formalizzata, verbalizzata o analizzata. 

Si parla dell’accusa a carico di K. solo per accenni, metafore, sussurri. Egli diventa parte, rotella, di questo enorme gioco e, in tale colossale finzione, si trova ad indagare sulle ragioni e sul fondamento della legge. Quello che trova, nella sua ricerca, è una sala sporca e vuota dove, al posto dei libri della legge, ci sono soltanto dei volumi osceni copertinati da codici legali. Dietro la rilegatura si celano solo immagini sconce, non il diritto.

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