"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Kafka

Amplessi perigliosi


 

K. é davvero il più secco, tagliente, descrittore di scene piccanti... e soprattutto perché ne cava fuori tutto il Grottesco in cui affogano; la Parodia che è la faccia dionisiaca del Senso Tragico.

Il Grottesco, che è spesso Comico – il freddo inatteso di una lama di metallo – il Grottesco del "non mi piace il bailamme del sex: troppa confusione, troppo disordine!"

K. scuote per quella perizia tecnica sui dettagli, sulla effettiva posizione delle braccia, dei cuscini, dei corpi.... Penso quel passo magistrale del Fuochista; vi si descrive l'incontro “iniziazione” tra K(arl) -del tutto disinteressato, inebetito- e la cuoca scollacciata, lei che sfaccenda “tra smorfie e sospiri” vogliosa di darsi. 

La scena è raccontata come in una didascalia da perito tecnico: una pianta in scala che ridisegni la disposizione dei mobili di una stanza. K é meticoloso, millimetrico, "un impiegato della Previdenza che esamini un contratto".

“Gli si butto al collo stringendolo sino a soffocarlo, e intanto lo pregava di spogliarla, ma in realtà fu lei a spogliare lui e farlo sdraiare nel proprio letto […] Karl, sei tu, Karl sei mio!”, e si prosegue con tutto un frugare “disgustoso” sopra e sotto: lei lo prese di qua, lo sbatté di là, “gli auscultò il cuore”; e Karl sempre impassibile, frastornato, “a disagio in quel caldo mucchio di coperte e cuscini”, le gambe anchilosate e formicolanti, dov’è il mio braccio? Qui c’è un piede in più!

Davvero esilarante, perché con effetto a contrasto si associano genialmente l'agghiacciante e il ridicolo.

 

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