"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003



 

22. L' "Amore" di Stendhal (NON) spiegato ai "manager"

Se il mercato editoriale ha un senso (per Stendhal, “No!”), pare che alla categoria ormai ridondante del “manager” corrisponda una pletora di deficienti. Esiste infatti una quantità preoccupante di libri specificatamente a loro dedicati, il cui carattere costante è di essere dei bignami che, con parole povere e sintassi da telegramma, spiegano il “Principe” di Machiavelli, “L’arte della guerra” di Sun Tzu, il Buddismo, il Tao, Shakespeare, Clausewitz, (una fissa questa per la guerra!), il Vangelo, perfino il Kamasutra!… Esiste ormai tutt’un genere riconoscibile dal sottotititolo  “spiegato ai manager”…

  

Eppure si tratta della riscrittura di libri e libercoli tutto sommato di per sé agevoli, che già in ogni scuola per adolescenti dispersi tra brufoli bionici e ormonali SMS, si danno da leggere da soli…

Possibile che sia tanto più semplice mandare a remengo la Fiat, truccare i bilanci della Fininvest, infrattarsi in ispidi paradisi fiscali, ciurlare nel manico dall’abisso del 187 della Telecom, infilarsi nelle procedure penali e civili pur così bizantine delle nostre matrioske giurisperite?

Tant’è…

 

Ed ecco perché non verrà mai scritto un “L’Amore di Stendhal spiegato ai manager”. Perché per la ricetta mancano proprio gli ingredienti base: i manager sono tipi che non si potranno innamorare mai. Al massimo, ma questa è la "vanità", potrebbero trovar comodo e gratificante credere di esserlo (è sempre un po’ deprimente scivolare avanti in una vita senza romanzo). Ma per una cosa seria, dirompente, ossessionante, pericolosa, dolorosa, insomma per un Amore vero, tanto per cominciare, non avrebbero proprio il tempo. 

Dovrebbero dimettersi. Aprire una cartoleria in un paese di poche anime non troppo inclini alla scrittura e allora forse sì. Intanto, non avendo neppure il gusto dell’ozio, del tempo vuoto, del silenzio dell’anima, del vuoto – solo lì l’amore fiorisce -, si accontentino, per la rappresentanza, di mogli forbite e per il lato selvaggio del sesso precotto del superbordello virtual-reale offerto dal nostro capitalismo non avanzato ma avanzatissimo… Stendhal la vedeva bene la marea montante dei bottegai, dei tecnocrati, dei provinciali assetati di capitali e capitale: con le loro filosofie, le loro morali, i loro “amori”… 

 

 

 

 

            

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