"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2,  gennaio 2003

 

 La posta del cuore del compagno segreto

a cura di Pasqualìa Aspidi


 

 

L'amore all'ombra di un matrimonio

 

 

Cara signora Aspidi,

l’indirizzo della sua rubrica mi è stato dato proprio da quella che da tempo ruba tutti i miei pensieri. 

Scrivendole, dunque, non riesco a non pensare che probabilmente sarò letto anche dal mio amore: so che la cosa la sorprenderà e forse anche questo mi dà il coraggio di rivolgermi a lei.

Ecco in breve i fatti, saltando gli euforici preliminari che sono sempre perfetti e forse sempre uguali. 

Chiamerò il mio amore “Laura”.   E dunque: Laura è sposata con un uomo che dicono tutti essere molto intelligente, anche se ombroso, nevrotico, arrogante… capace – cosa per me inconcepibile e oscena – di trattarla anche male in pubblico, fino all’umiliazione: un’umiliazione che lei pare a volte quasi non sentire. 

Mentre a me, che su questo però non le do segno alcuno, ferisce sempre a sangue.

Ci vediamo in segreto da un anno, con sotterfugi che avremmo creduto ben al di là della nostra fantasia e della nostra faccia tosta, se non ci fossimo ritrovati per forza di cose a fare di necessità virtù.


 

Il paradosso, forse, è che lei – sposata che non accenna mai alla separazione, se non in modi del tutto aleatori

 – è innamorata di me più perdutamente di quanto lo sia mai stato io di lei.

Io, forse, da questa sua situazione mi sento anche protetto e rassicurato. Eppure non c’è cosa che non mi faccia pensare a Laura, che non sia vissuta per lei, aspettando solo il momento di condividerla. 

Non so quanto possa durare: io sento in tutto questo un equilibrio così leggero ma allo stesso tempo così definitivo… cara signora Aspidi, forse le scrivo perché, come promette il suo nome, ho bisogno di un po’ di veleno. Essendo un medico, so che, se la dose è giusta, molti veleni sono farmaci. 

Augurandole ogni bene,

 

   S. F. 


Caro S., 

lei mette sui piatti della bilancia i vostri rispettivi  amori, e su ciascuna parte aggiunge anche l’elusione di Laura e il suo sentirsi protetto (voleva dire libero?).  Non sono sicura che la differenza tra i due pesi sia quella che calcola lei. Credo anzi che si senta insicuro e che per questo motivo abbia  la  tentazione  di contendere la moglie all’ombroso marito.  Con  la sua vittoria avrebbe la certezza che l’amore di Laura  è davvero più grande del suo. Una certezza, mi scusi,  che al momento non possiede affatto. Certo, il suo egoismo sa perfettamente che,   poco dopo, non si sentirebbe più né protetto, né rassicurato, ma ingabbiato. 

L’amore ideale si nutre di fiducia, non usa bilance e non si pone altre  domande che non rispondano al dono di sé stessi all’altro. Ma si tratta di amore perfetto, una specie rarissima e introvabile. 

Altri amori di segno e qualità diversi hanno bisogno di particolari strategie per esistere: l’ansia degli  incontri  segreti, il dolore alimentato dai fuochi fatui della gelosia, da una vita insieme mai totale…

Cosa vuole che le dica, lei  ha già quello che cerca veramente: equilibrio e  leggerezza, definitivi, perché non desidera altro.  

Lo sa anche Laura, che forse mente sulle umiliazioni del marito o forse no, ma intanto compie una “strategia” su di lei e la tiene legato. Laura sta con il consorte più di quanto lei, caro S.,  non riesca ad ammettere e mi ha scritto questa lettera  proprio per punirla, per somministrarle una dose di veleno. Solo,  ha ecceduto nella  posologia. 

Cari saluti a lei.

 

Pasqualìa Aspidi


      Chi volesse dire la sua sulle lettere di

"Ah, core stolto!"

può scriverne sul FORUM

 

 

Per esigenze di spazio,

alcune lettere troveranno risposta sul "Novellino",

la newsletter del "compagno segreto".

Per riceverla basta mandarci

una lettera.

 

 

 

 

alla prima lettera