L'epistolario
Remarque-Dietrich è composto quasi solo da lettere di Remarque.
Peccato, perché la Dietrich sapeva scrivere con acume e ritmo. -
Questo perché la nuova moglie di Remarque, la stupenda ex-miss
Chaplin Paulette Goddard, pensò bene di distruggere tutto. -
Anche da un recente esperimento in Germania, pare del resto che siano
davvero molto diverse le gelosie degli uomini e delle donne: più
sottili e micidiali le seconde.
Così, della Dietrich è rimasta solo
questa:
Parigi, 1.12.1945
Non so come mi debba rivolgere a te
– Ravic [il protagonista di
"Arco di Trionfo", appena uscito] è ora un bene universale. Ti
scrivo perché improvvisamente ho una acuta nostalgia – non quella che
provo di solito. Forse ho bisogno di panini con salsiccia di fegato,
la consolazione degli afflitti – e di panini dell’anima. Parigi è
avvolta da una nebbia grigia – vedo a stento i Champs Elysées (come
in molte scene dell'Arco di Trionfo). Sono confusa e vuota e senza
una meta. Non vado più d’0attorno in cerca di derrate alimentari e di
aerei che vadano a Berlino – non ho più preoccupazioni per mia madre e
la sua alimentazione durante l’inverno. Non so dove stare. Però ieri
sera dietro una foto della bambina ho trovato tre lettere tue, mi dai
dei così buoni consigli. Le lettere sono senza data – ma so l’epoca in
cui le hai scritte. Sono ricordi attraverso gli anni e tu ti infuri
con lo spirito piccolo borghese a cui sono arrivata – “Felicità e
gelosia per un tizio che fa il ciclista” [Jean Gabin] e
“Miseria dei desideri di possesso piccolo borghesi” e “ci sei una
volta sola” e “sei finita in una quiete [R. aveva scritto con più
cattiveria “cucina”] piena di cose a punto croce” e “resta una
pietra di paragone” e “hai coraggio, compagna di Pentesilea” –
Non ne ho più. Non mi trovo nella
quiete piena di cose a punto croce! Mi sono ribellata e battuta per me
(non sempre con mezzi corretti) e mi sono aperta un varco e ora sono
libera, sola e abbandonata in una città straniera. – E trovo le tue
lettere! E ti scrivo senza alcun motivo. Non avercela con me. Ho
nostalgia di Alfred che scrive: “Ho pensato che l’amore è il miracolo
per cui due esseri umani stanno più facilmente insieme che uno solo –
come gli aeroplani”. L’ho pensato anch’io.
Il tuo lacerato Puma.