"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11 settembre 2004

 

 


             Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

 

      10.  Sentimenti estremi

 

 

 


 

- Niente è chiaro alla mia età. Gli alti e bassi… Ho dei rimorsi, e subito dopo sono furiosa. Il peggio non  è nel succedersi dei sentimenti estremi, ma nell’incapacità di rivestirli con parole giuste.

- Lei diffida troppo, mi sembra.

- Non credo. Si fa tanto male a chi si ama.

- Discuterne non le potrebbe essere di sollievo?

- No. Ciò che è profondo resta profondo.

- La sto stancando?

- Sono circondata da persone talmente incapaci di stancarmi.

- Posso essere completamente sincero?

- La supplico, Alain.

- Lei ce l’ha con Maria [la figlia della Dietrich] perché è stata la testimone della sua giovinezza spensierata e delle sue avventure. Maria non sceglie, lei, tra ciò che conviene alla sua leggenda e ciò che nuoce ad essa. Lei invece, Marlene, tutte le sue forze le impiega a lucidare e a deformare la propria immagine.

- Sì è vero, ne sono cosciente.

- No, lei è un giocoliere geniale di verità e controverità. E insieme, che onestà: che apparenza di onestà!

- Non domando niente a nessuno.

- Neppure a sua figlia. La chiama in aiuto, a suo piacimento, e poi la ripudia come una sciagurata.

- Un’attrice recita sempre, anche nella vita. Il suo modo di vedermi e di analizzarmi non è necessariamente quello giusto. E poi, non voglio avere nessun debito con i miei amici, e neppure con Maria.

- Ci si può chiedere se questo atteggiamento non sia mostruoso.

 

(…)


- Bisogna prendermi come sono: una povera donna, molto vecchia e molto insicura di se stessa, e sola fino a tremarne.

- Lei detesta di essere compianta e coccolata. Se fosse più semplice con Maria…

- Semplice, semplice! Non è dato a tutti di essere semplici. Io e semplice! Io e tutti!

- Bisogna lasciare agli altri la soddisfazione di venirle in aiuto, se lo ritengono necessario.

- Lei mi piace per la sua mancanza di moralismo…

- Allora, mi perdoni. Non ci capiremo mai.

- Tanto meglio. La abbraccio. Guardi la terza Rete questa sera. Danno un mio film che confondo con altri. Darò solo un’occhiata al cast: tutti quei begli uomini che mi hanno tenuto fra le braccia e sono morti!

 

(A. Bosquet, Marlene Dietrich. Un amore per telefono, il poligrafo 1992)


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