"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11 settembre 2005
Marlene Dietrich: parole per la Musa
4. Col Mago
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Orson Welles è un giovane mago in frac, la fronte ampia e luminosa, lo sguardo sereno di chi intuisce pur sempre una vita non tragica ma splendente. - Lo spettacolo del giovane mago è per i soldati. Sorpresa incommensurabile: alla fine, dopo le colombe e i conigli, il Mago in frac fa apparire Marlene Dietrich. - Come gli spiritelli invisibili nella casa di Psiche, subito le accorrono intorno a sfiorarla vortici di meraviglia, sciami d’una ammirazione che volano ariosi su di lei, a sospirarla segretamente. Lei è bianca e luminosa in mezzo a questo languore maschile, nostalgico e più forte del desiderio. - Dopo averla segata in due, il Mago proverà su di lei il potere ipnotico dello sguardo. - Ora sono vicinissimi: Orson Welles è stranamente alto, sembra abbia i trampoli, e Marlene, per subirne lo sguardo, deve guardare molto in su. Lo fa da dea languida e indifesa. - Suspense: forse ci sarà il quasi niente d’un carezzevole omicidio nello sfarfallamento vago delle ciglia finte. – Il Mago e Marlene si fissano dunque a lungo: alla fine, preso da vero incantamento, è lui che sviene, cadendo al suolo, rigido come un cartone animato. – La tivù manda questo miracolo alle tre di notte; io mi sorprendo a chiedermi perché, persino per tutto questo, non abbia avuto pudore la morte. Orson Welles in quell’anno, il 1945, tagliava in due Marlene Dietrich anche otto volte al giorno. |
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