"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005

 


  Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

16.  Selezioni innaturali

 

 

 


 

da le persone - c'hanno intendimento” 

(G. CAVALCANTI, Donna me prega)

 

 

La difesa delle arti dagli infiniti tribunali del linguaggio comune è sempre esistita: per restare agli esempi per noi canonici, quasi all’origine della nostra letteratura romanza, gli Stilnovisti ebbero prima di qualunque altra fama di spocchiosi alteri, di setta snob e parvenu con immotivabilissima puzza sotto al naso. - E loro, per rivalsa o per se stessi, tatragoni a tenersi oscuri: altro che i giochini concettuali delle avanguardie del Novecento più adolescenzialmente estremo: la gemma cavalcantiana Donna me prega rasenta indecifrabilità del resto accuratamente volute (cfr. M. Corti, La felicità mentale); così, nel suo universalismo, la Commedia di Dante cerca via via - mimando lo stesso giudizio di Dio - la perdita dei suoi lettori peggiori, e neanche solo per ridurli a piccioletta barca (Paradiso, II, 1), ma addirittura per invitare quei pochi a desistere dall’andare avanti, se non nutriti abbastanza e per tempo al pan degli angeli (Ib., 11): che non si tratti di parole vane lo dimostra poi quel canto stesso, dove Dante impone ai lettori la prova concettosissima - quaestio erudita e speciosa - dell’origine delle macchie lunari: prova spietata data dall’esposizione di una dottrina dal virtuosismo pirotecnico, in una poesia dunque del tutto mentale...  

 

In una delle sue rivalse innumerevoli, del resto, la critica si è più o meno sempre vendicata di ciò aggirando il canto della Luna e riducendolo a zeppa ben poco felice, a cedimento a tecnicismi da erudito in troppo libera uscita.

 

Saltando al Petrarca più lirico e celebre, però, poco cambiano le cose: il primo sonetto del Canzoniere parla subito pessimamente del possibile rapporto tra il lirico autore e il popol tutto - sapere che si scrive solo a chi per prova intenda amore (Canzoniere, I) è un altro modo di scrivere per nessuno.

 


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