"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005

 


  Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

13.  Kamasutra - per finta

 

 

 


“...nel pensier mi fingo...”

(G. Leopardi, Infinito)

La densità ontologica - la verità! - di una poesia è il suo trucco migliore. Si esce dalla condizione “costituzionalmente impura” (Quaderni, vol. II) del comune babelico blablà solo rubando strenuamente dalla musica, l’irraggiungibile.

Che sia Céline o un parnasiano, altra strada non c’è: solo la pratica appassionata  dei mille erotici giochetti dell’eufonia può arrivare a donare l’apparenza d’“una sorta di necessità nella concatenazione delle sillabe” (Varietà).

Lucidità di un nipotino lucidissimo di Roscellino: in esilio da tutte le rose del mondo, sempre “nomina nuda tenemus” (U. ECO, Il nome della rosa)... - I nomi non sono cristalli che specchiano le cose: se davvero fosse così, tutto si direbbe già perfettamente da sé, e saremmo tutti bravi come Saffo a dire l’amore o come Dante a dire ogni cosa.

Mentre il mondo degli uomini è la casa della convenzione, di grammatiche economiche, dello standard non vero ma discretamente efficace: giusto “a forza d’arte” (Varietà) qualcosa si sfanga.


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