“I
letterati spiegano l’arte senza capirla.”
(Degas)
“La
letteratura è diventata sovrana onnipotente, creatrice o distruttrice
delle reputazioni. Il valore o la stima accordata a un’opera di
pittura dipende, per un certo tempo, dal talento dello scrittore che la
esalta o la demolisce. Non vi è cosa informe, idiozia colorata,
anamorfosi arbitraria che non si possa imporre all’attenzione e
persino all’ammirazione per via descrittiva o esplicativa, e
fondandosi sul fatto (venti volte verificatosi nel diciannovesimo
secolo) d’un ritorno d’opinione che mette al livello dei capolavori
l’opera incompresa e irrisa in un primo momento e moltiplica per mille
il prezzo di vendita iniziale.
In
questo modo la sventurata pittura si trovò in balia dei metodi spicci e
potenti della politica e della Borsa.
Abbiamo
contratto la curiosa abitudine di considerare mediocre ogni artista che
non cominci con lo scandalizzare o con l’essere bastantemente
ingiuriato o burlato. Chi non ci urta non ci fa alzare le spalle, è
inavvertito; se ne concluse che bisogna scandalizzare, e vi ci si
consacra. Un buono studio dell’arte moderna dovrebbe mettere in
evidenza le soluzioni trovate di cinque in cinque anni al problema dello
scandalizzare, da due o tre quarti di secolo in qua…
In
tutto questo io vedo il pericolo della facilità…”
(Degas
Danza Disegno)