Qui Conrad ha sessantasei
anni ed è a New York. Lui così ritroso e schivo, ispido e nevrotico,
si ritrovò per una settimana nel turbine della sua fama, costretto,
polacco dall'accento micidiale, a parlare di sé e a leggere brani
delle sue opere a un pubblico anglofono: nessuno capì nulla ma tutti
piansero con lui quando declamò la fine patetica del romanzo "Vittoria".