E'
vero che un uomo che conosce tanto (senza
tener conto della maniera in cui la sua conoscenza è stata acquisita)
può ben risparmiarsi il disturbo di meditare sulle parole; solo che
le parole, i gruppi di parole, le parole isolate, sono simboli di
vita, posseggono nei loro suoni e nelle loro forme la capacità di
presentare proprio ciò che tu desideri imporre alla visione mentale
dei tuoi lettori. Le cose "come sono" esistono nelle parole;
perciò le parole dovrebbero essere trattate con cura, in modo che
il quadro, l'immagine di verità che si annida nei fatti, non abbiano
a distorcersi - o a confondersi.
Puoi
dire che queste sono considerazioni adatte ad un
semplice artigiano, e puoi. anche dire — ed è concepibile — che non ho altro a cui pensare. Comunque, tutta la verità sta nella
presentazione, e di conseguenza la forma dovrebbe essere curata nell'interesse
della veracità. Questa è l'unica moralità dell'arte, a parte il soggetto.”
(Lettera
del 9 ott. 1899)