Conrad scriveva a mano. Poi dettava a una
dattilografa che, fino alla nascita del secondo figlio, fu la moglie
Jessie. Del resto, quando l’aveva conosciuta, era questo il suo
mestiere. Poi, fino alla fine, resistette al non facile padrone miss
Lilian Hallowes.
La gotta aveva iniziato a martoriarlo nel 1896,
durante il viaggio di nozze in Bretagna. Le mani erano, come i piedi e
tutte le giunture, quasi sempre doloranti per l’acido urico che non
veniva espulso. La gotta si manifesta con attacchi sempre più dolorosi:
si può soffrire al punto che anche la pressione di un lenzuolo leggero
sul corpo nudo è insopportabile.
La
crisi più grave Conrad la subì proprio poco dopo aver scritto
“Il compagno segreto”,
ma su questo vedi anche la pagina intitolata “Do
you speak English?”.
La malattia pian piano si fece cronica e le mani presero a deformarsi.
Negli ultimi anni, Conrad poté scrivere solo se la mano sinistra
sorreggeva per il polso la destra: “Sarebbe bene che noi tutti ci
ricordassimo di quella mano”, ha scritto il suo amico Christopher
Morley.