"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 15, giugno 2011  

 


n. 15 °*° Da Hitler a Casablanca via Hollywood  °*° n. 15

cineasti ebrei in fuga dal nazismo

 

3.  European Film Fund

 


 

La Paul Kohner Talent Agency era una delle più importanti agenzie di Hollywood. Gestiva, tra le altre, le carriere di Greta Garbo, Marlene Dietrich, Dolores Del Rio, Maurice Chevalier, Billy Wilder, Lana Turner e Erich von Stroheim.

Paul Kohner (1902, Teplitz-Schoenau in Boemia – 1988, Los Angeles) la fondò nel 1938: lo stesso anno in cui fece nascere l’European Film Fund (EFF). Soci fondatori furono i registi Ernst Lubitsch e William Dieterle, lo scrittore Bruno Frank, gli sceneggiatori Salka Viertel e Felix Jackson. La sede dell’EFF era il suo stesso ufficio di agente. Lo scopo dell’EFF era procurare tutti gli aiuti materiali ed economici possibili agli artisti perseguitati dal nazismo rimasti in Europa, per permetterne l’espatrio negli Stati Uniti: affidavit, visti, e contratti con una casa di produzione cinematografica in modo che  risultasse che avevano un lavoro in America, senza il quale il permesso di soggiorno non sarebbe stato concesso.

Ernst Lubitsch fu tra i membri più attivi e suo presidente fino alla morte, nel 1947. La fondazione si finanziava con l’autotassazione di tutti i suoi membri (di solito l’1% dei loro guadagni). Tra i donatori più generosi, vi furono William Wyler e Michael Curtiz. I contratti che Paul Kohner riuscì a ottenere per gli espatriati ebrei da grandi casecome Columbia, Warner e MGM erano in realtà simbolici: tra i cento e i duecento dollari alla settimana, di solito come sceneggiatori (un buon sceneggiatore in realtà guadagnava intorno ai 3.500 dollari la settimana). Anche nei casi in cui, pressoché la totalità, questi assunti non lavoravano a nessuna sceneggiatura, gli assegni vennero regolarmente pagati. Altre elargizioni furono erogate sotto forma di prestito, nella gran parte dei casi mai restituito. Tra i beneficiari, vi furono Einrich Mann, Alfred Döblin, Bertolt Brecht, Ludwig Marcuse.

 

(da: Francesco Carbone, Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)

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