"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 15  giugno 2011

 


 

n. 15 °*° Da Hitler a Casablanca via Hollywood  °*° n. 15

cineasti ebrei in fuga dal nazismo

 

 6. I trans di Weimar

 

 

 

 


 

 

 

Nel 1959 il mondo rise fino alle lacrime per A qualcuno piace caldo, la commedia più esilarante e perfetta della storia del cinema. Rise per Jack Lemmon e Tony Curtis che, travestiti da donne, salgono sul treno che porterà l’orchestra delle Dame del ritmo a esibirsi per i miliardari che svernano in Florida. Il seme del film era un soggetto che Billy Wilder portò con sé dalla Germania quando fuggì nel 1933: una scheggia dell’allegria scollacciata di Weimar attraversò sottotraccia il tempo nero del Reich millenario e della guerra e riemerse, oltre il quarto di secolo peggiore della storia dell’umanità, a Hollywood: da lì contagiò il mondo. Come i due musicisti travestiti da Josephine e Geraldine, il libertinismo amorale dei Berlinesi risorse, certo non per la prima volta (si pensi a tutto il cinema di Lubitsch), “travestito” da America? Quanto meno trovò proprio a Hollywood terreno fertile per immeticciarsi.

 

(da: Francesco Carbone, I vecchi maestri, introduzione a Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)

 


 

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