"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 15. Brindisi & cannoni

 

 

 

 


 

RE - Il vino qui, sulla tavola.

(Amleto, Atto V, sc. 2)

 

Un altro filo che tiene assieme come la rete d’un ragno ogni luogo del dramma, va giusto dall’inizio alla fine. – Atto primo, scena 2: dopo che Amleto acconsente a non tornare a Wittenberg, il re dice:

 

«Questo gentile e spontaneo consenso di Amleto

È un sorriso al mio cuore; e per festeggiarlo

Ogni brindisi che oggi farà il re

Il cannone più grande

L’annuncerà alle nuvole, e il cielo

Rimbomberà del giubilo danese

Ripetendo il tuonare della terra.»

 

Si comincia dunque tra brindisi e cannoni. L’accoppiata piace molto a Claudio, che, a fine dramma, morti già Ofelia e Polonio, e sul punto di far uccidere Amleto dal cupo Laerte, annuncia perfino più analiticamente la stessa staffetta che dalla coppa del re arriva al rombo della salva:

 

«Datemi le  coppe.

E il tamburo annuncerà alla tromba,

la tromba al cannoniere là fuori, i cannoni al cielo

e il cielo a mondo: “Il re brinda ad Amleto”.»

(Atto V, sc. 2)

 

 

Tutta la vita di Amleto tra due brindisi. Quando si tratta del re, Amleto moraleggia sulla gozzoviglia del patrigno: «e ogni volta che ingolla vin del Reno / tamburo e tromba sbràitano così / le sue vittorie ai brindisi» (Atto I, sc. 4). Maledice poi in generale la Danimarca beona, ma vuol insegnare a Orazio a bere forte (Ibid.).

  


 

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