«Chi va a dimostrare che
il Bardo
Era sobrio mentre
scriveva
Che questo mondo di fatto
che amiamo
È non sostanziale scarto;
tutto il resto è silenzio
dall’altra parte del
muro:
e il silenzio è maturità
e la maturità è tutto.»
(W. H. AUDEN, Il
mare e lo specchio)
«Shakespeare sta anche plasmando
un verso più flessibile. Aveva esordito con una scansione alla
Marlowe e con versi lirici consoni a nobili passioni. Nell’Amleto
sperimenta la cesura, la pausa a metà verso, per dar vita a una voce
intermedia, che non suoni né appassionata né prosaica. L’Amleto
denota inoltre un’evoluzione nell’uso del doppio aggettivo. Da
un’espressione tautologica come «le dolci frasi / di miele» (Enrico
V, I, i, 50) passa nell’Amleto a coppie di
aggettivi che coniugano l’astratto con il concreto: si vedano, per
esempio, le battute di Orazio «sono parole assurde e scombinate,
monsignore» (I, v, 133), e di Amleto «guidato da un principe
tenero e delicato» (IV, iv, 48).»
(W. H. Auden, Lezioni su
Shakespeare, Milano 2007)