"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12, settembre 2007                                         


 

n. 12 °*° William Shakespeare: Spettro delle mie brame - fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 


 

 

50. Nizza & Morbelli

 

 

 

 


Da: «Amleto, ovvero il Principe di Danimarca», in 2 anni dopo. Continuazione de I Quattro Moschettieri, Torino, All’insegna del Grifone, 1937.

 

I quattro moschettieri erano: Nunzio Filogamo (Aramis) Umberto Mozzato (Porthos) Dino De Luca (D’Artagnan) e Mario Ponte (Athos) .

 

Qui è Shakespeare che mette in scena il dramma, ma subito Porthos, che recita il fantasma, inciampa nel lenzuolo e cade. Piovono mele marce. Poi inizia la storia:

 

Narro la triste storia di Amleto,

spirito inquieto più del consueto.

Quando il regnante padre dileto

Emise l’ultimo sospir dal peto.

Era ancor giovine il povero Amleto,

principe inquieto più del consueto.

 

Seguono undici sestine, in cui si segue la trama senza modifiche, tutte monorime in –eto.

Per esempio:

 

Allora il figlio gridò: «Cospeto,

perché ne uscisti dal sepolcreto?»

«Certe domande non ti permeto!

Sono tuo padre: abbi rispeto

O ti farò tetè sul culeto,

o giovineto impetuoseto».

 

Finisce come si sa, con la morte di «un tipeto un po’ nervoseto». Per Amleto infatti «uccidere era un giocheto», e, vittima finale delle sue stesse stragi, «come già il padre, emise Amleto / il suo postremo sospir dal peto».

 

Le Avventure dei Quattro Moschettieri andarono in onda dal 18 ottobre 1934 al 28 marzo 1937: alle ore 13, prima di giovedì poi di domenica. Fu tale il successo da far rinviare le partite del campionato di calcio. Gli abbonati dell’EIAR passarono intanto da 400 a 900 mila.

 


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