"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003


 

"L'Amore" di Stendhal:

 

1. Cosa si può scrivere in 2h e 56'?

 

 

 

Stendhal, che fu uno degli scrittori più veloci che siano mai esistiti (vedi gli articoli sulla “Certosa di Parma”), all’inizio era lentissimo.

Ci sono delle dedizioni che, tanto più sono ostinate, tanto più sembrano vicoli ciechi: Stendhal infatti da giovane – ma anche più in là – voleva scrivere in versi: prima poemi e tragedie e commedie, poi, almeno, e come se fosse più facile, libretti d’opera.

Ci si potrebbe divertire a confrontare il racconto che fece dei suoi tentativi poetici con le pagine della “Vita” di un altro ostinato, molto ammirato da Stendhal: Alfieri. Per entrambi la fatica cruciale era il passaggio dalla stesura in prosa alla musica dei  versi: le due storie non sono diverse in nulla, diversi furono solo i risultati.

Quando per esempio Stendhal si dedicò a una commedia, “Les Deux Hommes”, tre mesi di lavoro gli spremettero fuori appena tre scene: nei giorni ottimi cuciva assieme dieci versi, ma la media era di tre-quattro. Questo calcolo se lo fece da sé (era un uomo che amava misurarsi): “Il mese scorso, ci ho messo due ore e cinquantasei minuti per ogni verso”.

 

 

 

torna a  

torna su