"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003

"L'Amore" di Stendhal - Figure "Le Donne"

...de!


 

Quando l'Amore è cieco, fa errori a non finire

  

 

Un errore definitivo Stendhal lo commise quando seppe che Matilde sarebbe partita per vedere i suoi figli a Volterra. Pensò di seguirla, e di farsi trovare – che sorpresa! –nella stessa piccola e meravigliosa cittadina. Ma la “sua” Matilde è una donna sposata, che ha avuto il coraggio di separarsi dal marito e di cui dunque si chiacchiera, soprattutto, Matilde corre sempre il pericolo che, per una condotta ritenuta appena lontanamente sospettabile di indecenza, le vengano negati i figli. 

Così, come Matilde lo vide a Volterra, subito si allontanò. Il giorno dopo gli mandò  un biglietto molto secco: come aveva potuto osare comprometterla? 

Stendhal fugge sconvolto a Firenze e inizia a scriverle impossibili lettere riparatrici. Da allora, non poté frequentarne la casa. 

Stendhal lascia definitivamente Milano nel giugno del 1821. Presa la decisione, si presenta a casa di Matilde:“Quando ritornerete!” – “Mai, spero”. 

Ecco la quintessenza così come si dà nei “Ricordi di Egotismo”:

 

 

“Lasciai Milano per Parigi, il … giugno 1821, con una somma di 3500 franchi, credo, considerando come unica felicità quella di farmi saltare il cervello quando la somma fosse finita. Dopo tre anni d’intimità, lasciavo una donna che adoravo, che mi amava e che non si è mai concessa a me. A tanti anni di distanza, ancora mi interrogo sulle ragioni della sua condotta.”

 

 

torna su

 

 

                            torna a