"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 11, settembre 2005 

 


 Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

6.  Frivolezza

 

 


- Non hai paura di morire?

- Non oggi, oggi sono felice. Vuoi forse uccidermi?

(Capriccio spagnolo, 1935)

 

Frivolezza: luogo mentale e di stile dove l’intelligenza dovrebbe sapere pur rifugiarsi benissimo, come un uccellino nel suo bosco. Tanto più quando imperversano certi temporali storici.

Disonorata (X-27, 1931) si specchia sulla lama dell’ufficialetto che poi non avrà il cuore di comandare il plotone d’esecuzione.

In Shangai express (1932), la più famosa prostituta della Cina, “dove vita e tempo non hanno valore, Shangai Lili, arriva al treno con macchina e autista, vestita in nero, con piume di gallo e veletta, assorta, elegantissima, leggera, intangibile. – “Sarà già una fortuna SE arriveremo a Shangai” dice uno dei passeggeri. – Come nei sogni, con questo treno siamo in un oltre dove ogni istante può significare la morte. - Soprattutto in queste vigilie di apocalissi, la frivolezza è necessaria come un emblema: Shangai Lili porta nel suo scompartimento un grammofono, passa il tempo ad ascoltare musica e a fumare lente sigarette con la sua amica cinese. Quando i soldati le chiedono chi laccompagni e perché rischi la vita prendendo quel treno che passa nel cuore della guerra civile, la risposta - celebre - è: “Io non ho nessun amico e vado a comprarmi un cappello…”

*°*

Frivola ma non fatua: un miliardario, per esempio, perfino se è il giovane irresistibile Cary Grant di Venere Bionda (Blonde Venus, 1932) serve solo da mezzo di contrasto: per rendere ancora più pura la scelta dell’altro (un marito molto cieco ingrato e vendicativo in Venere bionda, un legionario in Marocco,).

La frivolezza nella sua più felice luminosa incomprensibile (per un uomo!) incoscienza, lo vedi in Conchita Perez di Capriccio spagnolo (The devil is woman, 1935), dall’inscalfibile gioia di vivere. Qui la donna è accuratamente variabile, come i tirabaci che si disegna sempre diversi sulla fronte… - La scena più libertina forse è questa: il capitano Castellar le ha appena proposto di sposarla, lei più o meno acconsente; entra però un bel giovane altero, il torero Manuel, e Conchita, allegra assolutamente, va da un uomo all’altro come una farfalla tra due fiori: passa così al giovane torero la sigaretta che il capitano aveva appena acceso per sé, e perfino i soldi che gli ha appena “spillato”.

Quando poi il torero esce, dice al capitano che lo conosce “appena”.

Conchita dice cose così:

 

“Se mi amassi sul serio, ieri sera ti saresti ucciso.”

 


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