Un
preludio dell’ “insetto enorme” in cui si ritrovò trasformato
Gregor Samsa è in questa pagina dell’incompiuto Preparativi di
nozze in campagna, scritto attorno al 1907 e dunque cinque anni
prima del racconto più famoso di Kafka.
E’
una pagina di ariosa leggerezza notturna che unisce metamorfosi e
sdoppiamento:
E
poi, non posso fare come facevo sempre da bambino nelle situazioni
difficili? Non ho neppure bisogno di andare proprio io in campagna,
non è necessario. Vi mando il mio corpo vestito. Se esce vacillando
dalla porta della mia camera, quel suo barcollare non è sintomo di
paura, ma della sua nullità. E non si tratta di emozione, quando
incepisca sulle scale, quando singhiozza nel prendere il treno per la
campagna e, una volta là, inghiotte cibo piangendo. Poiché io,
durante tutto questo tempo, me ne sto coricato nel mio letto, con una
coperta scura ben stesa su di me, esposto all’aria che soffia dalla
porta semiaperta. Nella strada vetture e passanti passano, esitando
sul terreno liscio, perché io sogno ancora. Cocchieri e pedoni sono
timidi e quando vogliono fare un passo avanti ottengono il permesso da
un mio sguardo. Io li incoraggio, non incontrano ostacoli.
Quando
sono a letto devo avere la forma di un grosso coleottero, d’un cervo
volante o di un maggiolino.
(…)
Sì,
la forma di un coleottero gigante. E poi io mi sistemai in modo da far
credere che si trattasse di un letargo invernale e premetti le
zampette sull’addome prominente. E sussurro un piccolo numero di
parole, che sono ordini per il mio corpo triste, ripiegato e immobile
accanto a me. Presto ho finito, esso si inchina, parte rapidamente ed
eseguirà tutto per il meglio, mentre io mi riposo.