“Amico
mio – mi disse – tu credi di essere un genio, mentre sei pieno di
un insopportabile orgoglio perché sei bravo in matematica, ma tutto
questo non significa niente. Nel mondo ci si fa strada solo con le
donne. Tu sei brutto, ma la tua bruttezza non ti verrà mai
rimproverata perché possiedi una fisionomia. Le tue amanti ti
lasceranno, ma tu ricorda questo: nel momento in cui si viene
lasciati, nulla è più facile che cadere nel ridicolo. Dopo di che,
agli occhi delle altre donne, un uomo è buono solo per darlo in pasto
ai cani. Nelle ventiquattr’ore successive all’abbandono,
dichiarati a una donna; in mancanza di meglio, dichiarati a una
cameriera”.
Detto
questo mi baciò e io salii sulla diligenza per Lione. Magari mi fossi
ricordato dei suggerimenti di quel gran tattico! Quanti successi
mancati! Quante umiliazioni subite! Ma se fossi stato abile, proverei
disgusto per le donne fino alla nausea, e di conseguenza per la musica
e la pittura come i miei due contemporanei M. de La Rosière e M.
Perrochin. Sono aridi, disgustati dal mondo, filosofi. Invece, per
tutto quello che riguarda le donne, sono felice di essere ingenuo come
a 25 anni.
Ragion
per cui non mi farò mai saltare il cervello per il disgusto di tutto,
per la nausea della vita. Nella carriera letteraria, vedo ancora un
mucchio di cose da fare. Ho progetti di lavoro tali da occupare dieci
vite.”
(Stendhal,
Ricordi d’egotismo)