"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

Per Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart:

 

 

10 a. Variante su Casanova

 


Ma Casanova, così luccicante nelle sue fibbie di strass, e l’inquieto Mozart – “indegno di se stesso” come lo dipinge il Salieri di Puškin - ecco, i due si incontrarono mai?

Sembrerebbe di no: sparuti gli indizi, definitivamente perdute le prove, per quanto…

Per quanto è noto come il vecchio Lorenzo da Ponte tenesse da anni una corrispondenza col Marchese di Seingalt – s’erano conosciuti a Venezia nel 1777- e si fosse persino recato a Dux (“un uomo come me, in questo paesucolo, questo Dux! Si è sepolti vivi!”); una visita di cortesia presso la biblioteca affidata al vecchio libertino (“accettare la carità di questo giovane conte di Wallenstein!”).

Qualche dubbio, dunque, qualche dubbio… tafani nelle orecchie musiche di Louis Fürnberg che non esitò a scriverci su una novella; uno schizzo delizioso alla maniera biedermeier di F. Moerike, inchiostro intinto nella “nostalgia delle cose che non furono mai”, Praga molto più che magica,  trasognata...

E sarà pure immaginaria la passeggiata serale dei due - l’ansimante Giacomino e il trentenne W.A.M. -  ma quante chicche e notiziole e potini insuperabili vi abbondano!  E Chissà se è poi vera la storiella del ripostiglio? La sera del 27 ottobre Mozart era stato rapito alla comodità del proprio studiolo, per esser poi rinchiuso a tradimento in una cameretta: doveva comporre l’ouverture del Don Giovanni, c’era più tempo per indugiare! Burla –raccontavano- architettata nientemeno che da Casanova stesso. 

Ma, perso tra gli scaffali della biblioteca del conte, ecco che spunta anche un manoscritto. Si tratta di una variante dell’Atto secondo dell’opera mozartiana, l’episodio gustosissimo -poteva mai sfuggire al labbro raffinato dell’amateur?- l’episodio di Leporello travestito da gentiluomo che finisce per appartarsi con l’altera Donn’Elvira (amore rigoletto: Della mia bella incognita borghese toccare il fin dell'avventura io voglio…)

 

Il Padron con prepotenza

L’innocenza mi rubò

Donna Elvira! Compatite:

Voi capite come andò.

Di Masetto non so nulla

vel  dirà quella fanciulla:

è un’oretta circumcirca 

che con lei girando vò….  

 

L’autografo riporta alcune varianti; forse Da Ponte aveva davvero chiesto aiuto a Casanova, charmeur impenitente, per concludere il libretto? Fürnberg s’accapiglia, si fa in quattro scartabellando tutte le lettere e i mémoirs disponibili, ma la riposta sfugge sempre… vola via, la crudele… (meglio così).


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