"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprle 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

Per Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart:

 


 

 

 

6. Pietro Metastasio

 


 

Vado… Ma dove? Oh Dio!

Resto… Ma poi… che fo?

Dunque morir dovrò

Senza trovar pietà?

Negli anni in cui Da Ponte impara il mestiere dei versi, c’è un astro nuovo, Pietro Metastasio (1698-1782), quintessenza dell’Arcadia: finalmente, dopo il bearsi gravoso tra supermetafore e altre pirotecnìe concettose di Marino e dei marinisti, un po’ di leggerezza! – La lingua facile, la sintassi lineare, le frasi brevi: pulizia e musicalità: "un gioco con tre palline che lascia completamente ipnotizzato" (Manganelli).

Una lingua e un gusto che si diffuse in tutta Europa, soprattutto da quando, nel 1730, Metastasio divenne poeta cesareo alla corte imperiale di Vienna.

La sua Didone abbandonata, di cui si è riportato forse il pezzo più famoso, fu musicata da più di sessanta autori, e tra questi Albinoni, Galuppi, Porpora, Cherubini, e Paisiello.

 

Riportiamo questo encomio di Goldoni:

 

Fatale in oggi è il destino per tutta l'Italia de' Musicali Teatri. Mancano i drammi dacché ha cessato di scriver il soavissimo Metastasio. Molti provati dopo di lui si sono valorosi e dotti. Ma l'orecchio avvezzato a que' dolci versi, a que' gentili pensieri, a quel brillante modo di sceneggiare dell'egregio Poeta, non ha trovato ancora chi vaglia ad uguagliarlo. (Dedica del Don Giovanni Tenorio o sia Il Dissoluto).


 

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