"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

 


Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

 

Jan Saudek

 

 

12. Così fan tutte

 


L’opera nacque davvero dall’ “istinto suicida di Da Ponte, ben assecondato da quello analogo presente in Mozart” (A. Lanapoppi, Lorenzo Da Ponte)?

Suicidi perché i due si ostinano a parlare di sesso: mai così esplicitamente e mai con una morale così “leggera”, il “far l’amore come assassine” di Despina… Forse si potrebbe dire così: se il Conte delle Nozze di Figaro è solo un cattivane volendo farsi la casta Susanna, allora avrà avuto ragione il Commendatore che infernò Don Giovanni; ma se ha ragione il Don Alfonso del Così fan tutte, allora ha ragione Don Giovanni…

In ogni caso, perfino la vedova prosperosa di Mozart si vergognò a vita del Così fan tutte. Del resto l’Ottocento è un secolo borghese e cioè pedagogico, patriottico e bacchettone: cosa poteva farsene del manifesto gaudente del Così fan tutte? – rapida carrellata: dall’imbarazzo della vedova si passa allo schifo di Beethoven e al sollievo di Wagner che in Opera e dramma liquida l’opera con unta sottigliezza gesuitica. A legger bene, non c’è una parola che non sia una calunnia:

 “La nobile, onesta semplicità dell’istinto puramente musicale di Mozart, il suo spontaneo penetrare nell’arcano della sua arte, fecero sì che gli fosse assolutamente impossibile creare effetti magici, come compositore, là dove la poesia è piatta e insignificante. (…) Quanto più caro e più degno di onore mi è Mozart per il fatto che non gli fu possibile inventare per Tito e per Così fan tutte musica come quella del Don Giovanni e delle Nozze di Figaro! Se egli fosse arrivato a tanto, come ignominiosamente sarebbe stata disonorata la musica!”

 


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