"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10  maggio 2005

 

 

              Degas Danza Disegno di Paul Valéry


 

1.  Il libro 

 

 


…una sorta di monologo, in cui riappariranno 

come vien viene i miei ricordi e le diverse idee...” 

(P. Valéry, Degas Danza Disegno)

 

Valéry è uno scrittore fedele: ovunque lo indaghi, trovi temi, artisti, figure, parole che tornano sempre. 

E’, del resto, al centro del suo apprendistato infinito l’accettazione dell’inesauribilità delle cose: nulla mai si esaurisce, niente ha un fondo su cui adagiarsi, unessenza catturabile e disposta a restare sotto l’uggioso controllo dell’uomo spaventato... 

 

La sensazione di aver trovato una risposta – come Valéry scrisse di Pascal – è linganno facile della stanchezza. Più vicino alla verità è Picasso, che diceva che un quadro non è mai finito ma solo interrotto.

Degas Danza Disegno nasce un po’ alla volta, svagatamente - attraverso decenni - all’inizio per i ricordi che Valéry conservò nei suoi taccuini dei suoi incontri con Degas, poi per riflessioni ricorrenti stimolate anche da scritti occasionali – riviste e cataloghi d’arte -, per frammenti che mai avevano preteso un qualche ordine ulteriore.

Del resto, proprio questo era il metodo di uno degli scrittori più consapevolmente quantistici del Novecento (Tutti i miei scritti sono d’occasione...).

 

Questo accadeva via via negli anni Trenta (Degas era morto nel 1917). - Nel 1938, esce il libro che conosciamo: edizione di lusso, in apparenza come pura sequenze di didascalie e glosse al margine del vero libro, costituito da 26 incisioni in rame ricavate da opere del grande pittore.

 

Quindi un libro che nasce per sedimentazioni, innesti… su temi che accompagnano tutta la vita di Valéry, che un’occasione esterna – le incisioni – permette di cristallizzare in un’opera che non pensa affatto a nascondere la sua natura apparentemente rapsodica, liquida, instabile…

…in questo mostrando una fedeltà alla vita e ai veri processi creativi ben più profonda, sensuale ed elegante che l’opera che mimetizza il suo disordine sotto una maschera di sistematicità, completezza, coerenza, e via dicendo.

 

Tutto questo ricorda molto - tra gli altri - un altro libro molto amato da queste parti: Fondamenta degli Incurabili di I. Brodskij: anche lui nato come scritto per caso, su un amore però che durò tutta una vita.


 

 torna a  

   torna su