"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 23. Convento o bordello?

 

 

 

 


 

AMLETO (a Ofelia) – Ti costerebbe un bel gemito smussarmi la punta.

(Atto III, sc. 2)

 

«…non restava che il tentativo dell’indecenza»

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

 

Atto III; sc. 1:  Poco dopo l’Essere o non essere, Amleto non cade nella trappola di Ofelia,  e si scatena sulla poveretta. Cinque volte le urla Vattene in un convento!, essendo l’alternativa per una donna di una così lodevole sterilità ridursi a «generatrice di peccatori»: a rigore, potrebbe essere una visione da encomiabile biblista, sebbene rabbiosamente veterotestamentario («Infinitus est numerus stultorum»!, Ecclesiaste 1,15) e tutt’altro che cristianamente entusiasta della moltiplicazione della discendenza di Caino.

 

Difficile però parlare con la troppo obbediente Ofelia: in Convento? Se dev’essere un seppellirsi, perché fare le cose a mezzo? Come le è proprio, Ofelia obbedisce troppo. Tanto più se si pensa all’ennesimo doppio senso osceno che le traduzioni fanno perdere: il nannery della battutaccia di Amleto («Get thee to a nunnery!») vale infatti sia per convento che per bordello (cfr. G. Restivo, Percorsi della critica su Amleto, in Tradurre/Interpretare “Amleto”, Bologna 2002).

 Almeno qui Ofelia sa rispettare la legge di Murphy che dice che, se sei vittima di due ordini contraddittorî, il meglio è obbedire a entrambi: la breve follia puttanesca e poi il fiume in cui affogare tra ghirlande di fiori sia innocenti che fallomorfi, fanno immaginare in Ofelia addirittura un genio della doppia obbedienza! Dunque, bordello & convento! - Lo squarcio erotico che apre l’insospettabile fanciulla è ancora tra i punti più rimossi dell’auscultatissimo capolavoro. Eppure chi come Shakespeare sapeva che «ogni teatro che si rispetti sa trarre profitto dall’erotismo»(A. Artaud, Il teatro e il suo doppio)?

Se è chiaro che Ofelia non capisce Amleto, come escludere che un’Ofelia, benché sottotraccia. erotica perdutamente sia tutt’altro che alla portata del sessuofobo ragazzo?

Amleto può solo sottovalutare Ofelia:

  

«Il conquistatore Fortebraccio n’avrebbe fatto domani un’amante: in queste cose lui è peggio d’un turco: e lei ne sarebbe morta di vergogna, la conosco bene, l’ho allevata io!»

(J. Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale)

 


 

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