"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9, dicembre 2004

Difesa della sigaretta  

 di

Tommaso Dell'Era


Per l’esatta comprensione del testo occorre sapere che, fin dagli anni ’60 del secolo scorso, il medico e pubblicista Nicola Simonetti tuonava, dalle pagine del quotidiano barese «La Gazzetta del Mezzogiorno», contro il vizio del fumo. Dell’Era, ahilui fumatore convinto, gli propose questa sua "lettera aperta"; Simonetti accettò la scherzosa provocazione e il brano apparve – anonimo, ovvero firmato "sigaretta" – sulla «Gazzetta» del 10 marzo 1971. La recentissima legge Sirchia contro il fumo ci pare aver riportato di attualità questo vecchio divertissement, che proponiamo così ai lettori del «Compagno segreto». (Alfredo Dell’Era)


Chiar.mo professore, Ella è fra i miei più tenaci oppositori. Se la democrazia non è vuoto nome, consenta questa mia difesa e ne renda partecipi tutti perché possano emettere un equo giudizio. Senza pressioni di sorta (a lei certo non sfugge che ho protettori in alto, molto in alto, e che potrei demagogicamente ricorrere ad un ricatto: se fossi eliminata, quanti lavoratori sarebbero ridotti sul lastrico? quante case farmaceutiche chiuderebbero i battenti? quanti dottori vedrebbero paurosamente deserta la sala d’aspetto?). E senza piccine rivalse (non le dico, per esempio, che potrebbe appuntare gli strali contro i miei degeneri parenti, lo smog e il petrolio, o la mia turpe matrigna, la droga, che insozzano il corpo e lo spirito senza porgere alcuna consolazione).


Ella, professore, è evidentemente insensibile alle mie grazie: non la turbano la snella figurina, il candido velo, i vezzosi buccoletti azzurrini; non cede al mio ovattato stivaletto e neppure mi degna di una sbirciatina quando mi sporgo dalla tonda loggetta.

No, non può essere insensibile: teme soltanto le conseguenze di un’effimera ebbrezza: teme che il cuore le tumulti nel petto, che si spenga la voce nella gola ardente, che le ronzino gli orecchi, che il pallido volto stilli di sudore. Ma son questi gli effetti di amore, come ammonisce la divina Saffo: ogni amore è sofferenza: nessuna gioia è concessa, che non sia velata di pianto.

Ella ribatterà che il pianto non la tocca, dal momento che rifiuta le gioie che ne sono la causa. Ma le ha valutate le gioie?


 

Scivolo leggera dall’alcova colorata e mi svelo in tutto il mio fascino. Disfatta dai baci, dopo pochi minuti – anche un solo momento, se il desiderio brucia – mi offro ancora, intatta e sorridente: ogni volta risorgo più splendida dalle mie ceneri.

Sono l’amante, e la sorella, la madre: Nicot volle che in me, nel mio soffice scrigno, fosse racchiuso l’eterno femminino. Io conforto l’attesa, freno l’ansia, stimolo il coraggio; sono la musa degli artisti, la consolazione degli afflitti: sono l’estremo desiderio. Al mio bacio aspira il condannato a morte per soffocare, nelle voluttuose spire, l’ultimo palpito del cuore.

Non altro (e quanto avrei da dire!). Le rammento soltanto che, schivandomi, Ella offende la mia vanità; calunniandomi, offende la mia dignità: in questo caso, se persistesse, sarei costretta ad adire le vie bronchiali.

Sua (anzi, non sua).

                                                

                                                               SIGARETTA


Tommaso Dell’Era (1.4.1927 - 5.5.1997)

Bari Povera di eventi singolari la sua vita: infanzia a Modena, rientro a Bari, la guerra, la morte del padre; le scuole dai gesuiti, poi l’impiego, la laurea in lettere; il matrimonio, i figli, la pensione. La malattia, l’invalidità. La fine.

Senz’altro più interessante la produzione letteraria (cui l’università di Bari ha dedicato, nel 2003, un convegno):

Un ficcanaso, Schena, Fasano 1969. In giro per l’Italia, l’A. osserva, annota, commenta, con appassionata curiosità.

I cari baresi, ivi 1971. Ove l’A. «castigat ridendo mores» dei suoi concittadini.

e Mozart, ivi 1991. Vent’anni di silenzio. L’ascolto, lo studio di Mozart. Il "ficcanaso" si rimette in viaggio, questa volta sulle orme del suo musicista.

I cavalieri di san Nicola, ivi 1992. Rievocazione storica e fantastica, commossa e sorridente, della traslazione delle reliquie.

Alcuni racconti postumi (altri apparsi negli anni 1968-71) e diverse opere inedite – tra queste, forse, le maggiori.

 

Di Tommaso Dell'Era puoi leggere, nel numero 4 del compagno segreto Da Ponte librettista di Mozart


 

Home

 

 

per abbonarti manda un email cliccando sull'immagine

 

torna su

 

 

 

      

torna alla matta