"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9  dicembre 2004

 

 

               Cechov, Céline, Bulgakof, Benn: I medicamenta del dottor Scrittura


 

1.  Autopsie 

 

 


 

“Capitava che, in un momento di esaltazione, smontassero 

interamente il cadavere; poi si trovassero imbarazzati da

che parte cominciare per ricomporlo.” 

(G. FLAUBERT, Bouvard e Pécuchet)

Da Leonardo in poi, è ficcare occhî e bisturi nella pancia del morto la prima vera linea d’ombra che deve passare il medico. - Qui c’è poco da far gli uomini di mondo: proprio come nelle storie di Conrad, l’incontro con la verità del corpo sarà sempre l’inizio della nuova solitudine!...

 

Come tutti i pivelli, il giovane Cečhov prova a fare il cinico col fratello Aleksàndr (20 ottobre 1883: “ho il piacere  di sezionare cadaveri...”); in realtà non se ne scorderà mai, con conseguenze religiose - ateo! - che lo spiritato Tolsoj non avrebbe perdonato mai:

 

Io credo che quando si seziona un cadavere, anche al più accanito spiritualista s’affaccia inevitabilmente la domanda: “Dov’è l’anima qua dentro?”...

 (Lettera a Aleksèj S. Suvòrin, 7 maggio 1889)

 

Per la medicina che “interroga un cadavere col coltello...” (F. Céline, Il dottor Semmelweis), la cosa migliore sarà abituarsi e non pensarci, darsela a gambe nello specialismo della tecnica che sa tutto di bisturi e statistiche, e il resto accuratamente ignora...

Per esempio, il dissettore dottor Pëtr Ignàt’evic, appare perfettamente libero da qualunque “necessità di pensare di testa propria” (A. Cečhov, Una storia noiosa):

 

un uomo laborioso, modesto, ma mediocre, sui trentacinque anni, già calvo e con una grande pancia. Lavora dal mattino alla notte, legge masse di scritti, ricorda benissimo tutto: e da questo punto di vista non è un uomo, ma un gioiello; per il resto invece è una bestia da soma, o un brillante cretino, che dir si voglia (Ibid.).

 

Un tipo così potrebbe essere anche il dottor Adler del Doppio sogno del dottor Arthur Schnitzler: si tratta del medico che lavora all’istituto di anatomia patologica, collega che Fridolin incontra quando va a cercare – finale indimenticabile - il corpo di una donna desiderata.

 

Scienziati di tal fatta, inappuntabili e disastrosi, sempre più potenti e catastroficamente geniali, proliferano soprattutto in Bulgakov, narratore geniale di un paio di casi di una Chernobyl da OGM (Uova Fatali) e d’un trapianto con eccesso di metamorfosi (Cuore di cane)...

 

Proprio Cečhov, però, ci dà il controcanto nobile dell’insulso Pëtr Ignàt’evic in un racconto - non meno bello! - dove “un uomo semplice, molto ordinario e per nulla notevole”, il dottor Osip Stepànyc Dymov, tra l’altro dissettore, è un vero grande medico, benché ignaro di belle arti e pochissimo mondano e dunque del tutto incomprensibile per quella specie di fatua Bovary della moglie... (A. Cečhov, La salterellona).

 


 

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