"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 8, luglio  2004

 


Elogio degli uccelli di Giacomo Leopardi

 

 

3.  Musica!

 

 

 


 “La rondinella vigile,

alle finestre intorno

                      cantando al novo giorno,

il cor non mi ferì”

(Il risorgimento, 45-8)

 

Nella sua forma più alta, cioè in quanto lirica, la poesia è inseparabile dalla musica. Leopardi chiama «canti» le proprie poesie. L’ Elogio degli uccelli, «creature vocali e musiche», è elogio della musica, suprema «significazione di allegria». Le musiche degli uccelli danno «conforto» e «diletto» non tanto per la «soavità de’ suoni», la loro «varietà» e «convenienza scambievole», ma per queste qualità sono, appunto, «significazione di allegrezza», «continue testimonianze, ancorché false, della felicità delle cose». L’arditezza del volo degli uccelli è l’arditezza del loro linguaggio” 

(E. SEVERINO, Cosa arcana e stupenda).   

 

 


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