"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 7, maggio 2004                       


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

"Fondamenta degli Incurabili" di Iosif Brodsky

 


 

 

12. Wystan Hugh Auden

 

 

 


 

“Quando il processo storico giunge alla crisi e gli eserciti con le loro cospicue dispute organizzano il vuoto che ne è seguito e che essi non potranno mai consacrare, quando la necessità si accompagna all’orrore e la libertà alla noia, allora per i bar è tempo di buoni affari.” 

(W.H. AUDEN, L’età dell’ansia)

“Se mi chiedessero di scrivere prosa in russo, non ne sarei così entusiasta. Ma in inglese è una soddisfazione enorme. Mentre scrivo penso a Auden, a quello che direbbe – la troverebbe robaccia, o la apprezzerebbe?” 

(Intervista a Brodskij)

 

 Che in tutto Fondamenta degli incurabili vagheggi lo spirito di Auden, è un presentimento facile. Brodskij scriveva in inglese per compiacerne l’ombra, per ritrovarsi “più vicino all’uomo che consideravo la più grande mente del ventesimo secolo” (Fuga da Bisanzio). – Per far apparire Auden in Fondamenta, Brodskij sceglie il cinquantesimo dei cinquantun capitoli: ma l’ultimo non è che un commiato che infatti comincia con la parola “Ripeto…”. 

 

Auden, dunque, chiude Fondamenta. In piazza San Marco – anche lei mai apparsa prima? -, Brodskij si fa dantesco mettendosi terzo, attorno a un tavolino del Florian, seduto tra il “cotanto senno” di Spender e Auden, che sarà presto triste perché il suo amore li lascia per inseguire un marinaio: qui, quanta nostalgia, per un autore che sorprese sempre per l’assenza – un esule! - di nostalgia…

 

Ma tutto questo forse è il meno.

Auden si respira per quello che di comune ha con la scrittura di Fondamenta, come parte della sua aria stessa: una controcanto di ironici violini mozartiani lungo tutto il testo.

Si potrà dire qualcosa come “concettismo ironico”? - Auden: “Ho il sospetto che senza qualche sottofondo comico / oggi non sia possibile scrivere genuini versi seri” (Shorts); - Brodskij: Iniziai a interessarmi a Auden quando qualcuno mi disse che le mie poesie ricordavano l’umorismo di Auden(Intervista a Brodskij). E così inizia a scoprire il suo gusto di “tradurre verità metafisiche nel linguaggio pedestre del senso comune, ma anche a scoprire quelle in questo” (Fuga da Bisanzio).

 

Così in Fondamenta leggi un gioco di similitudini e metafore perfettamente “pedestramente” elisabettiane (Auden e Brodskij come due nipoti di John Donne?), quasi identico poi in una delle Strofe  veneziane): 

 

“E’ una conseguenza naturale della topografia veneziana, dei vicoli tortuosi e sguscianti come anguille che alla fine ti portano a una grande sogliola, a una piazza con una chiesa al centro, incrostata di santi, che ostenta nel cielo le sue cupole simili a meduse” 

(Fondamenta degli incurabili).

“Come all’opera lenti si spengono i lumi,

così a notte le cupole calano come meduse di volume,

così si stringe, avvitandosi, la calle anguilla,

e s’appiatta la piazza razza.” 

(da “Strofe veneziane (1)” Poesie, p. 183)


 

 torna a  

 

torna su