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dicembre 2003

NUMERO 6

Le poesie

di John Donne

tradotte da:

 

Cristina Campo

 

e

Patriazia Valduga

 

 


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Quando il letto è più grande del mondo

Otto poesie d'amore di John Donne tradotte da Cristina Campo e Patrizia Valduga 

 

 

 

 

Per John Donne, in questo numero, una stanza piccola: giusto per un letto di sussurri. Luogo ombroso e forse persino vuoto dove volano e svaniscono, come nella casa di Psiche, echi di perentorie parole d’amore. 

Basteranno allora otto poesie (quelle che hanno in comune le traduzioni di Cristina Campo e Patrizia Valduga)? Come sempre, quando qualcosa accade, il resto si fa silenzio.

Gli esperti hanno riconosciuto a colpo sicuro in John Donne una voce - mirabile - d'un'idea dell'amore che si inaugura con il Simposio di Platone: sarà certo così. Del resto, se c'è un mistero per il quale il platonismo ha creato un albergo perfetto, è stato l’amore: ecco allora da John Donne, tradotto da Cristina Campo e Patrizia Valduga, un grumo di parole ancora intatte, soffi di fortuna che attraversano gli amanti come nidi trepidi e provvisori, da scompaginare con folate di verità ventose.

*°*

Due poetesse italiane che traducono un poeta inglese bastano per ricreare la Babele della traduzione: saggi delle due traduzioni nel libro, pensieri sul tradurre in tradire&tradurre.

*°*

Le immagini di questo numero sono di E&F

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