"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 6, dicembre 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

Otto poesie di John Donne tradotte da Cristina Campo e  Patrizia Valduga

 


6. Shakespeare

 

 


Farò della mia mente la femmina della mia anima,

della mia anima il padre, e i due produrranno

una generazione di pensieri che ne genereranno

altri, e questi stessi pensieri popoleranno

questo piccolo mondo di uomini diversi

come la gente di questo mondo.

 

Così Shakespeare nel Riccardo II (atto V, sc. 5, trad. di A. Lombardo, Newton Compton 1999), il quale “è ricco di ironie sintattiche e metaforiche, e Shakespeare sembra volerci mettere in difficoltà di fronte a ogni frase pronunciata dai personaggi del dramma. Almeno da questo punto di vista, l’opera è un preludio ad Amleto. (…). Quando nell’atto V, Riccardo comincia ad assomigliare a una parodia prolettica di Amleto, diffidiamo più che mai del re, ma ci accorgiamo anche che il protagonista tenta di abbagliarci sin  dall’atto III, scena ii, anche se con uno splendore esclusivamente verbale. Da quel momento in avanti, le iperboli di Riccardo sono così complesse che a volte mi domando se Shakespeare avesse letto alcune delle poesie giovanili di Donne…” (H. BLOOM, Shakespeare, Rizzoli).


 

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