"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5 ottobre 2003

 

 


Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli

 

 

10. Inutili come l'universo


Le parole non sono antropocentriche, nessuno le “scrive, non “vogliono dire” nulla, non hanno nulla da dire. Come l’universo, sono inutili. Ma io sto divagando altrimenti non mi sarebbe capitato di scrivere la parola “universo”, sebbene, a rigore, io non l’abbia scritta. Mi basta affermare che da un punto di vista scientifico, l’ipotesi dell’autore è superflua. Ne deriva che è inutile porsi il problema di un testo ne varietur, giacché il testo si riconosce appunto per la sua caratteristica di essere sempre diverso, altrove, fuori tempo. Aggiungerò che l’autore non può esserci, giacché la definizione dell’autore, essere umano che scrive parole al fine di raccontare una storia o incollare una poesia presuppone che ci sia un uomo fermo e che le parole, docili satelliti senza misteri, gli girino attorno ed egli le catturi e disponga in un sistema verbostellare che chiama “la mia opera”. Risibile, risibile.”

(Pinocchio: un libro parallelo).


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