"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5, ottobre 2003

 

 

Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli - Figure  


                                       


 

Troppi libri

Guardo i libri che si accumulano sulla mia scrivania: c’è la Poetica di Aristotele, ancora chiuso nella plastica, in cima ad un Agata Christie; sotto si affrontano il Manuale dell’allegra battona e Avvelenato daDio. Strani e giudiziosi accoppiamenti. Intravedo una carta stradale della Francia – usata forse quindici anni fa – e Pride and Prejudice. Naturalmente, Amori crudeli di Tanizaki. Contrappunto. Da qualche parte, giovani scrittori scrivono libri che nei prossimi giorni mi chiederanno di leggere. Non posso, sto studiando il tibetano. Naturalmente mento. Dunque, potei leggere. Messi a quel modo, i libri sulla scrivania fanno molto sintomo. Non ce ne fossero molti altri ed ovvi indizi, basterebbe un’occhiata frettolosa persino di uno psichiatra per diagnosticare: gli manca una rotella. Troppi libri. Quanto tempo penso di vivere? Mah, è capitato così. Non li leggerai mai. Lo so; molti di questi libri sono già olter, e per me irraggiungibili. Morire di fame. Morte per libro. Ma tutte le morti sono per libro, no?

(G. MANGANELLI, Discorso dell’ombra e dello stemma).

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