"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


 


 

17. Mozart o Bush jr.?

 

“A giudicare dalle opere di Da Ponte e dal Flauto magico, Mozart è uno di quei rari geni dell’umanità che sembrano nati per disturbare il sonno del mondo. Si direbbe venuto alla luce non soltanto per alleviare il dolore, per trovare un rimedio alla perdita, ma per rendere inquieto il nostro riposo, per ricordarci che non tutto è bene, che nulla rimane immobile, che le cose non sono quello che sembrano, che finzione e realtà possono scambiarsi le parti, che l’amore è fragile, la vita effimera, la fede instabile. I miti arcaici e le storie tradizionali ci avevano dato la convinzione, la certezza di avere un posto ben preciso nell’universo e qualche prospettiva di redenzione. Conoscevamo quelle vecchie storie e sapevamo come andavano a finire. E non ci deludevano mai. L’universo di Mozart, invece, è incerto, un dedalo di corridoi verso l’ignoto e l’imprevisto. Ovunque vi sono ostacoli, crepe, strappi e punti di rottura; cinismo e disillusione permeano le soluzioni proposte, guastano il lieto fine.”

 

(M. SOLOMON, Mozart).


 

            

  

 

 

 

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