Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

                         


NUMERO 3

"Racconti"

di Kafka

 

 

 

 

 

 

il libro

l'autore

diari di lettura

figure

la matta

 

 

 

 

Questo è l'inizio di un racconto tra i più belli di Kafka. 

Chi voglia provarsi a tradurlo, ci mandi il suo "tradimento" che sarà pubblicato in questa pagina.

 

"Der Dorfschullehrer"

Diejenigen, ich gehöre zu ihnen, die schon einen kleinen gewöhnlichen Maulwurf widerlich finden, wären wahrscheinlich vom Widerwillen getötet worden, wenn sie den Riesenmaulwurf gesehen hätten, der vor einigen Jahren in der Nähe eines kleinen Dorfes beobachtet worden ist, das dadurch eine gewisse vorübergehende Berühmtheit erlangt hat. Jetzt ist es allerdings schon längst wieder in Vergessenheit geraten und teilt damit nur die Ruhmlosigkeit der ganzen Erscheinung, die vollständig unerklärt geblieben ist, die man aber zu erklären sich auch nicht sehr bemüht hat und die infolge einer unbegreiflichen Nachlässigkeit jener Kreise, die sich darum hätten kümmern sollen und die sich tatsächlich angestrengt um viel geringfügigere Dinge kümmern, ohne genauere Untersuchung vergessen worden ist. Darin daß das Dorf weit von der Eisenbahn abliegt, kann jedenfalls keine Entschuldigung dafür gefunden werden, viele Leute kamen aus Neugierde von weither, sogar aus dem Ausland, nur diejenigen die mehr als Neugierde hätten zeigen sollen, die kamen nicht. Ja, hätten nicht einzelne ganz einfache Leute, Leute, deren gewöhnliche Tagesarbeit ihnen kaum ein ruhiges Aufatmen gestattete, hätten nicht diese Leute uneigennützig sich der Sache angenommen, das Gerücht von der Erscheinung wäre wahrscheinlich kaum über den nächsten Umkreis hinausgekommen. Es muß zugegeben werden, daß selbst das Gerücht, das sich doch sonst kaum aufhalten läßt, in diesem Falle geradezu schwerfällig war, hätte man es nicht förmlich gestoßen, es hätte sich nicht verbreitet. 

 

 

     La talpa gigante

Traduzione di Anita Rho, Adelphi 1981

Coloro che trovano repugnanti anche le piccole talpe comuni – e io sono fra questi – sarebbero morti probabilmente di schifo se avessero visto la gigantesca talpa notata alcuni anni or sono nei dintorni d’un piccolo villaggio, che ne trasse una momentanea notorietà. Ormai è ricaduto nell’oblio da lungo tempo, e altrettanto ignorato è il fenomeno rimasto assolutamente inspiegato, che del resto nessuno si è preso molta briga di indagare, e che, per un’incomprensibile negligenza di quegli ambienti che avrebbero dovuto interessarsene e che invece si interessano di cose molto più futili, è stato dimenticato senza essere investigato a fondo. Né si può ammettere come scusa il fatto che il villaggio è situato molto lontano dalle ferrovia. Molta gente venne di lontano per curiosità, persino dall’estero; soltanto coloro che avrebbero dovuto mostrare più che una semplice curiosità non vennero. Anzi, se alcune persone semplici, persone cui il solito lavoro quotidiano permetteva appena di tirare il fiato, non si fossero disinteressatamente occupate della cosa, la notizia del fenomeno non si sarebbe probabilmente diffusa al di là di un cerchio ristrettissimo. Bisogna riconoscere che le dicerie, di solito così difficili da arrestare, in questo caso furono invece lentissime; a non dar loro un po’ di spinta non si sarebbero di certo divulgate.

 

      Il maestro di villaggio

Traduzione di Ervinio Pocar, Mondadori, 1970

 

Coloro - io sono uno di questi – che hanno ripugnanza anche di una sola piccola talpa comune, sarebbero  probabilmente morti dal disgusto se avessero veduto la talpa gigante che fu osservata alcuni anni or sono nei pressi d’un piccolo villaggio il quale ne trasse una certa passeggera rinomanza. Ora però tutto è ricaduto da un pezzo nell’oblio ed è altrettanto oscuro come tutto il fenomeno, rimasto senza spiegazione; d’altro canto non ci si prese neanche la briga di spiegarlo e, in seguito a un’inconcepibile negligenza di quei circoli che se ne sarebbero dovuti occupare ed effettivamente si affannano attorno a cose di molto minor conto, andò in dimenticanza senza un esame più accurato. Certamente non è una scusa il fatto che il villaggio è molto lontano dalla ferrovia. Molte persone vennero per curiosità da luoghi lontani, persino dall’estero, non vennero invece proprio quelli che avrebbero dovuto mostrare più che la sola curiosità. Anzi, se alcune persone comuni, il cui quotidiano lavoro non lasciava loro, si può dire, nemmeno il tempo di respirare, se costoro non si fossero occupati della cosa, disinteressatamente,  la notizia del fenomeno non sarebbe forse neanche uscita dalla cerchia più ristretta. Bisogna riconoscere che persino la diceria, così difficile di solito da arrestare, fu in questo caso addirittura tardigrada; se non le si fosse data una spinta, non si sarebbe neanche propagata.

 

                         Il maestro del villaggio

    Traduzione, per il compagno segreto,  di Giuseppina Calabro (maggio 2004)

Quelli, io sono uno di loro, che giá considerano ripugnante una comune talpina, sarebbero morti di disgusto se avessero visto la talpona che fu notata, alcuni anni fa, nelle vicinanze di un piccolo villaggio che, per questa ragione, acquisí una certa notorietá passeggera. Tuttavia esso ora è giá caduto nuovamente nel dimenticatoio, e condivide la ³Sgloria² di tutta l´apparizione, che è rimasta totalmente inspiegata e che tra l´altro non ci si è molto sforzati di chiarire. A causa di una incomprensibile noncuranza di quegli ambienti che avrebbero dovuto occuparsene, e che in realtá si occupano intensamente di cose molto piú insignificanti, tutto è stato dimenticato senza un vero esame. Non si puó trovare una scusa nel fatto che il villaggio sia situato lontano dalla ferrovia, molti sono venuti per curiositá da luoghi molto distanti, persino dall´estero; solo coloro che avrebbero dovuto mostrare piú di una semplice curiositá non sono venuti. Sí, se alcune persone molto semplici, gente il cui abituale lavoro giornaliero permette loro a malapena un sospiro di sollievo, non si fossero disinteressatamente occupate della cosa, probabilmente la notizia dell´apparizione non sarebbe andata al di fuori di una ristrettissima cerchia. Bisogna ammettere che la diceria, che di solito si stenta ad arrestare, in questo caso è stata molto lenta a propagarsi e, se non le fosse stata data una vera spinta, non si sarrebbe diffusa.

                         

Il maestro del villaggio

    Traduzione, per il compagno segreto,  di Mauro Nervi (agosto 2004)

Quelli che trovano ripugnante già una piccola e normale talpa – e io sono fra quelli – sarebbero probabilmente morti per l’orrore se avessero visto la talpa gigante avvistata qualche anno fa nelle vicinanze di un piccolo villaggio, il quale grazie ad essa raggiunse una certa transitoria rinomanza. D’altronde ora il villaggio è di nuovo sprofondato nell’oblio già da un pezzo, condividendo così l’infamia dell’intera faccenda, la quale è rimasta del tutto inspiegata, e che d’altra parte nessuno si è mai sforzato di spiegare, ma che anzi è stata dimenticata senza ulteriori indagini proprio da parte di quella cerchia di persone che avrebbe dovuto occuparsene e che di fatto si dedica con impegno a cose assai più irrilevanti. Non è una scusa il fatto che il villaggio si trovi lontano dalla ferrovia, molta gente per la curiosità è venuta da lontano, persino dall’estero, solo quelli che avrebbero dovuto provare qualcosa in più della semplice curiosità, quelli non sono venuti. Proprio così, se non se ne fossero occupate singole persone, di animo semplice, disinteressatamente, persone cui il lavoro quotidiano consentiva a malapena di respirare in pace, la fama dell’apparizione non avrebbe forse superato l’ambito più ristretto. Va detto che persino la fama – che di solito è difficile anche limitare – era invece in questo caso di passo pesante, se non fosse stata attivamente divulgata non se ne sarebbe saputo niente.

 

 

Mauro Nervi è responsabile del Kafka Project: www.kafka.org

 

 

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