"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3 marzo  2003


 

 

Racconti di Kafka:

 

 

3. Lettere alle donne

 

 

 Lettere di seduzione di Franz Kafka a Felice Bauer, Grete Bloch, Milena Jesenskà (quelle a Dora Dymant, forse diverse, sono andate perdute, sequestrate dalla Gestapo): come per don Giovanni, “che sia bella che sia brutta” può non essere importante. Il banale discrìmine della bellezza, in un amore da coltivare ferocemente a distanza e mantenere viziosamente virtuale, non conta. Come per il libertino il corpo d’una donna, gli occhi di Felice sulle parole di Kafka possono essere soprattutto una buona palestra in cui esercitarsi ad essere se stessi.

Le dedica il suo primo racconto “vero”, “Il Verdetto”, senza alcuna pretesa che Felice comprenda: la cosa varrà certamente anche per tutti gli altri e dunque anche per noi: Il Verdetto non si spiega. Forse ti mostrerò a questo proposito qualche passaggio del mio diario. La storia è piena di astrazioni che non sono identificate” (10 giugno 1913).

Su Kafka che scrive alle donne, Blanchot:

“Dopo aver letto d’un fiato le lettere, bisognerebbe chiedersi se esse ci fanno capire qualcosa di nuovo, sal vo il divenire sempre nascosto di quello che si dice con intenzione di evidenza. Dapprima ciò che ci viene confermato, ogni volta che Kafka entra in rapporto con il mondo femminile. È una specie di grazia, di leggerezza, una tentazione seducente e seduttrice. Le sue prime lettere sono dettate da un desiderio di fascino che affascina” (M. Blanchot, Da Kafka a Kafka).

Molto interessante anche “L’equivoco epistolare” di Vincent Kaufmann.

 


 

 

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