"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

 

 

 

 

          Per i racconti di Kafka:

 

17.GiorgioManganelli

 

“E’ mia personale convinzione che la critica sia semplicemente letteratura sulla letteratura. La critica non spiega, non giudica, soprattutto non giudica, non individua valori, non ha nulla da capire; è una gestione di parole a proposito di parole. E’ una narrazione che ha per personaggi le parole di un libro, di una lettera, di una poesia…”

“…Se qualcosa dimostra un libro come quello di Citati è che un Kafka non esiste. Esistono degli eventi, che talora sono scritti, talora sono stati vissuti, che tutti insieme rendono possibile un racconto, una storia, una ‘critica’.

Si fanno biografie  dedicate all’io empirico, ma nel caso di Kafka, e forse di qualunque scrittore, l’io empirico è instabile, precario, esile; quel che esiste al suo posto è un io impersonale, feroce, fatale, che sevizia la fragilità dell’io empirico. In questo senso, il libro di Citati è il contrario di una biografia, è un saggio sull’impossibilità di esistere di un personaggio che, chiamandosi ‘Kafka’, doveva essere l’autore di quei libri che vanno sotto quel nome bizzarro, da amuleto, da scheggia teologica...”  

 

(G. MANGANELLI, Ma Kafka non esiste, in Il rumore sottile della prosa)

 

 

 torna a  

 

torna su