"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

 

Per i racconti di Kafka:

 

11. W. Benjamin

 

Tutti i possibili provvedimenti

 

 

 

 

Kafka voleva essere annoverato tra gli uomini comuni. Il limite della comprensione gli si parava dinanzi ad ogni piè sospinto. E a lui piaceva farlo sentire agli altri. Talvolta non pare molto lontano dall’affermare insieme col grande inquisitore di Dostoevskij: “Ci troviamo dunque davanti a un mistero che non possiamo comprendere. E appunto perché è un enigma avevamo il diritto di predicarlo, di insegnare agli uomini che quel che conta non è la libertà né l’amore, bensì l’enigma, il segreto, il mistero, cui devono assoggettarsi… senza riflettere e anche contro la loro coscienza”. Kafka non ha scansato sempre le tentazioni del misticismo. Del suo incontro con Rudolf Steiner possediamo un appunto di diario, che almeno nella forma in cui è pubblicato non contiene la presa di posizione di Kafka. Vi si è forse sottratto? Il suo modo di procedere coi propri testi non ne esclude la possibilità. Kafka possedeva una rara facoltà di creare similitudini. Ma ciò nonostante non si esaurisce mai in ciò che è spiegabile, anzi prende tutti i possibili provvedimenti contro l’interpretazione dei propri testi.

 

(W. BENJAMIN, Angelus Novus).

 

 

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