"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Kafka

Stampare Kafka... 


 

 

 

Franz Kafka comincia a mettere la testa fuori del guscio nel 1908, pubblicando, grazie all’intercessione del caro Max Brod, le brevi e brevissime prose di Meditazione, paginette estrapolate dal Diario, sul primo numero della rivista “Hyperion”, diretta da Franz Blei e finanziata da Hans von Weber. – Non è che da allora venisse preso da chissà che fretta: il primo libretto suo, appunto Meditazione, uscì solo cinque anni dopo: edita una casa d’avanguardia di Lipsia, diretta da Ernst Rowohlt e Kurt Wolff. Le prose da otto erano diventate diciotto. Si tratta dunque, come del resto gli altri che lo seguiranno, di un libretto laconico, da stampare con caratteri grandi, possibilmente come quelli per le favole dei bambini.

Ricordo di Kafka del primo incontro vis-à-vis con l’editore e i suoi lettori in un locale di Lipsia: “Tutti agitano braccia e bastoni”.

 

Meditazione uscì stampato in 800 copie.

Intanto alla casa editrice era rimasto solo Kurt Wolff, da allora quasi unico editore di Kafka. Sempre grazie al consigli di Max Brod, Wolff assunse lo scrittore Franz Werfel, che inventò la collana “Der jüngste Tag” (Il giorno del giudizio!), la cui grande trovata era prezzi bassissimi per libri piccolissimi: “il più efficace mezzo di propaganda della nuova letteratura espressionista” (K. Washenbach, Franz Kafka).

Per “Il giorno del giudizio” uscirono Il fuochista nel 1913, La metamorfosi nel 1915, Il verdetto nel 1916. Edizioni tra le 1000 e le 2000 copie. Gli ultimi due titoli ottennero persino una ristampa.

Anche i seguenti Nella colonia penale (1919), Un medico di campagna (1920) e Un digiunatore (1924) non ebbero mai una tiratura superiore alle 2000 copie.

Per vendere poi le 800 copie di Meditazione, ci vollero undici anni; nove per le 1000 copie di Nella colonia penale.

 

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