"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003


 

"L'Amore" di Stendhal:

 

7. 4 novembre 1838

 

 

 

Inizio di uno dei miracoli della letteratura mondiale: Stendhal comincia a scrivere La Certosa di Parma.

Si barrica in casa e scrive e poi detta 20 pagine al giorno: in 52 giorni il romanzo è fatto e finito. E’ questo il momento – tanto atteso - del genio immediato: quando ne perde sessanta pagine, invece di cercarle tra il caos di fogli libri e fascicoli, trova più economico riscrivere da capo… Rossini fece lo stesso quando un foglio del “Barbiere di Siviglia”, che stava componendo con placida velocità a letto, gli cadde per terra: trovò anche lui più semplice scrivere da capo (naturalmente qualcosa che poi risultò diverso).

Il 24 gennaio 1839 Stendhal firma il contratto con Ambrosie Dupont, già editore delle "Memorie di un turista”. - Clausole: una tiratura di milleduecento copie per 2.500 franchi da pagare in cinque rate.

Non è molto: Balzac nello stesso anno pubblica “La pelle di zigrino” subito in 3.500 copie, lo stesso può permettersi Hugo con “Notre-Dame de Paris” – ma questi sono gli autori affermati, i mostri sacri…

Il 26 marzo il libro è pronto.

Se la “Certosa” divenne presto un caso, fu per l’entusiasmo plateale di Balzac, al quale Stendhal aveva mandato una copia, con dedica “al re dei romanzieri”. L’articolo di Balzac appare il 25 settembre 1840 sulla “Revue parisienne”, e riconosce a Stendhal il “genio”, “l’immenso talento”, l’autore di “un’opera straordinaria” che ha “la magia di un racconto orientale”: “un’opera in cui il genio prorompe ad ogni pagina”.

Eppure, alla fine, la solita domanda su cosa sia poi davvero la felicità.

16 febbraio 1841: “preferisci aver avuto tre donne o aver fatto questo romanzo?” 

“La Certosa” è scritta alla luce dell’amore per Giulia, amore che sopravvisse a tutto – distanze, tempo, altri amanti, matrimoni… - Giulia, che era già nella Mathilde de “Il Rosso e il nero”, torna nella Clélia amata da Fabrice.

 

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