"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003

"L'Amore" di Stendhal - Figure "I Luoghi"


Vedute del Colosseo del Piranesi

 

Roma: la corte papale ama le donne

 

È tipico dello spirito di Stendhal che l'intransigenza si trasformi in divertimento, soprattutto di fronte allo spettacolo offerto dalla corte di Roma.

Nel 1823 scrive a Clémentine: 

 

"Vi sono tre o quattro romane di smagliante bellezza… Indossano abiti estremamente scollati, e bisognerebbe essere proprio incontentabili per non sentirsi riconoscenti nei confronti della loro sarte. Figuratevi, signora, la mescolanza di quaranta donne vestite a quel modo, e di quattordici cardinali, più un nugolo di prelati… La faccia degli abati francesi fa davvero morir dal ridere; non sanno dove posare gli occhi, in mezzo a tanta grazia; i prelati romani le guardano fisso con un ardimento assolutamente lodevole. Fra i piccoli piaceri che può dare l'alta società, uno dei maggiori è vedere un cardinale, in ampia veste rossa, dare la mano, per presentarla in un salotto, a una giovane dallo sguardo acceso, luminoso, svagato, voluttuosa e vestita nel modo già descritto. […] Nonostante gli abiti graziosi di quelle dame, e gli amabili capolavori che si vedono la mattina, Roma non mi seduce proprio, mi sento troppo isolato.” 

Roma unisce sacro e profano, mancanza di etichetta, anarchia e resistenza al cambiamento, facilità e pericolo, ipocrisia e sfacciataggine, corruzione e disincanto.

 

 

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