"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11, settembre 2005

 


                   Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

    6.  Se non ci sei

 

 

 


 

Tra tutte le lettere di Remarque in Dimmi che mi ami (E. M. Remarque - M. Dietrich, ed. Archinto, 2002), scegliamo questa:

 

Porto Ronco, circa 20 12  1938

“Singolare momento: prendi un abito dall’armadio e ci trovi un fazzoletto con tracce di rossetto – dimenticato e lasciato lì dopo Parigi, e, tesoro, non posso farci niente, la stanza prende d’improvviso a oscillare e il tuo profumo è qui, e qui sono i tuoi capelli e le tue labbra morbide, e sento questo vorticoso, disperato tremito del sangue, e mi stupisco d’essere ancora in piedi, eppure credo che un fulmine m’abbia colpito alle ginocchia scaraventandomi a terra.

Queste sere d’inquietudine – quando si legge e poi si scopre che non si legge – il libro è messo da parte e si va in giro, per la casa, attraverso il giardino – si parla con la gente e si scopre che non la si sta ad ascoltare affatto, ci si mette in un angolo e si sobbalza perché qualcuno ti rivolge la parola – si vedono le proprie mani e si crede di sognare perché on contengono nulla eppure si sente in esse il tuo petto. E non parliamo delle scene che ti combina il maledetto pene.

Ti accorgi a un tratto di quanto fragile sia quel poco di calma artificiale che ci si è costruiti intorno. Quanto rapida si propaghi la nera fiamma, e tutto non è che tremore e voler avere. Si è miserabili e felici a un tempo.

E poi penso sempre a quanto poco ancora tu sai di me.” 

 


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