"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11, settembre 2005

 


  Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

 

2. Un provino

 

 


 

“Mi chiesero di salire sul piano, di arrotolarmi una calza sino alla caviglia e di cantare un’aria che avrei dovuto avere con me. Ma io non ne avevo portare. Dato che comunque non avrei ottenuto la parte, a che mi sarebbe servito l’ingombro di una canzone? Perché allora ero venuta? La risposta era semplice: perché me l’avevano chiesto.

Von Sternberg si mostrò paziente: - Dal momento che non si è portata una canzone, canti quello che vuole, - disse.

- A me piacciono le canzoni americane, - risposi imbarazzata.

- E allora canti una canzone americana.

Un po’ sollevata, cominciai a spiegare al pianista qual era la canzone che volevo cantare. Naturalmente non la conosceva.

Von Sternberg in un tono che non ammetteva repliche: - E’ proprio la scena che volevo. E’ perfetta. La girerò subito. Rifaccia esattamente quello che ha fatto adesso col pianista: gli spieghi cosa deve suonare e gli canti la sua canzone.

Con mio grande rammarico, non ho proprio mai visto questo provino.

Nelle settimane successive, non sentii più parlare del progetto. Ma non me ne preoccupavo. Mia figlia stava facendo i suoi primi passi, mio marito era finalmente tornato da uno dei suoi viaggi. A casa andava tutto per il meglio.

Qualche tempo dopo, suonò il telefono. Era von Sternberg. Voleva parlare con mio marito. La telefonata fu l’inizio di un’amicizia che si spense solo con la morte del cineasta. Mio marito ascoltò attentamente il suo interlocutore. Intendeva difendere gli interessi di sua moglie ed era deciso a discutere riga per riga tutte le clausole del contratto che l’UFA mi avrebbe proposto. Ma dopo sforzi incessanti ottenne soltanto un forfait di cinquemila dollari. Una cifra che non ha bisogno di commenti. Emil Jannings ne prese invece duecentomila. Ma Jannings era un divo affermato: io, invece, una sconosciuta. Sconosciuta e inesperta. Insomma, niente da stare allegri.

 

(M. DIETRICH, Marlene D)

 


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