"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11, settembre 2005

 


             Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

 

     15.  Sola

 

 

 


“Il fatto d’essere sola non ha nulla a che vedere con la solitudine. Si rimedia con facilità al fatto d’essere sola, non alla solitudine. Si può riempire un vuoto come si riempie una casa deserta, ma non si può sostituire la persona che camminava in quella casa, che ti dava una ragione di vivere, di amare. Qualunque cosa si faccia, non si possono sostituire le persone che si sono amate.

Bisogna abituarsi alla solitudine.

E dopo un po’ ci si abitua, anche se ciò non significa che ci si sia riconciliati con essa.

Tu soffri, senza aver nessuno che ti guardi piangere, nessuno che abbia veramente compassione del tuo penare. Fortunati quelli che hanno la fede e possono scaricare il fardello delle loro anime in grembo a Dio. Io non posso farlo. Mi dispiace.

Essendo stata allevata a credere che ciascuno sia responsabile dei propri errori e dei propri fallimenti, senza remissione, non posso prendermela con nessuno.

Non sono uscita indenne da questi anni. Sono profondamente ferita, e vorrei tanto guarire, sperare contro ogni speranza che un giorno le cicatrici mi faranno meno male.”

 

(M. DIETRICH, Marlene D)

 


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